Una gran parte degli arcieri definisce allenamento andare al campo, mettere una visuale a una distanza preferita e tirare frecce cercando di fare dieci, lasciando la mente libera di concentrarsi su ciò che vuole o, ancora peggio, continuando a pensare ai problemi della giornata.
Questo non è allenante, anzi, si corre il rischio di automatizzare difetti, consolidarli e renderli estremamente complessi da rimuovere in seguito.
Una metafora che mi è molto cara recita: “La tecnica è come andare in canoa contro corrente: se si smette di remare, si va indietro.”
La precisione nel gesto tecnico dipende in gran parte dalla chiarezza con cui si è compreso il gesto da compiere e dalla capacità di realizzarlo ad ogni allenamento successivo, in modo che la chiarezza si consolidi e si automatizzi.
Nel caso tu voglia migliorare una parte particolare del gesto tecnico, potrai certamente dedicare molte frecce e molta attenzione per cercare di fare sempre meglio quella singola parte, ma lunghi periodi di tempo dedicati a un singolo punto aumentano il rischio che altre parti della tecnica sfuggano al controllo e si modifichino in maniera non controllata.
Negli anni ho testato su di me, come arciere, e su diversi arcieri che seguo una metodica di allenamento che trovo efficace per mantenere elevata la qualità tecnica nel tempo e in tutte le sue parti.
Premessa
L’idea alla base di questo metodo è particolarmente semplice: si tratta di dividere la propria tecnica di tiro in parti semplificate e ben distinte, “la sequenza di tiro”, e allenare in ogni sessione uno, massimo due, punti della sequenza.
Esistono diversi modi di dividere il gesto in sequenze di tiro. Come esempio, possiamo utilizzare questo:
– Posizione dei piedi
– Postura
– Posizionamento mano corda
– Posizionamento mano arco
– Sollevamento
– Pre-trazione
– Trazione
– Trasferimento
– Contatti
– Mira
– Espansione
– Follow-through
Allenamento del particolare
Ognuno di questi punti della sequenza può essere lavorato separatamente con esercizi specifici, avendo ben chiare le caratteristiche qualitative che quel singolo gesto deve avere, ponendo massima attenzione e cercando di migliorare queste qualità e la nostra capacità di percepirle.
In questa fase, la nostra mente può rimanere concentrata su un singolo punto dall’inizio alla fine del gesto. Questa parte dell’allenamento non dovrebbe essere influenzata dalla mira e dalla valutazione dei risultati sulla targa, ma dovrebbe essere contraddistinta dalla massima attenzione al feedback che le nostre sensazioni ci offrono. Per questo motivo, a parte alcuni step specifici, questa parte di allenamento andrebbe svolta senza visuale.
Dal particolare al globale
Nella seconda fase dell’allenamento si passa a una fase in cui la mente scorre in maniera più fluida tra i vari step della sequenza, ponendo solo 1-2 secondi in più sullo step appena lavorato. L’obiettivo è cercare di raggiungere lo stesso grado di qualità ma in un tempo più ristretto. Questa parte dell’allenamento va svolta metà a paglia e metà a targa.
Allenamento alla gara
In questa fase la mente passerà in maniera fluida e regolare attraverso tutti gli step della sequenza con il ritmo più adatto a creare la giusta fluidità dei movimenti. A questo punto staremo tirando a targa e una parte dell’attenzione verrà inevitabilmente presa dalla mira.
La mente ha un problema di attaccamento. Mi spiego: se si pensa in maniera molto focalizzata a un singolo punto della sequenza, la mente avrà grosse difficoltà ad abbandonarlo per passare agli step successivi.
Per questo motivo, nel momento in cui vogliamo ottenere buoni risultati sulla targa, non possiamo porre il focus su uno solo degli step della sequenza. Altrimenti, la mente non sarà in grado di passare agli step successivi e di mantenere un controllo su tutto il gesto tecnico.
Schema di allenamento
Faremo il 40% del nostro allenamento nella fase di allenamento del particolare.
Il 30% nell’allenamento dal particolare al globale.
Il 30% nell’allenamento alla gara.
Utilizzando questo schema e ruotando a ogni allenamento il punto su cui porre attenzione, lavorerai tutta la tua sequenza in maniera organizzata e regolare, con una frequenza che può variare a seconda del numero di allenamenti settimanali, ma che ti consentirà comunque di mantenere e migliorare ogni sua parte.
Conclusione
In questo articolo menziono molte volte la mente e il lavoro che essa svolge durante il tiro. Secondo la mia esperienza, il mindset con cui ci si allena fa una differenza enorme sui risultati che si ottengono. Allenarsi con uno scopo dà una direzione precisa agli sforzi che si compiono e massimizza i risultati. Quindi, esiste una differenza enorme tra tirare frecce ed allenarsi per migliorare.
Spero di esserti stato utile.